Fendimetrazina

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Fendimetrazina nel controllo del peso

Sei nella sezione: Uso nell'obesità

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Raccomandiamo di leggere proritariamente le altre sezioni del sito: “Mantenimento del peso”, “Il ruolo dei farmaci nel controllo del peso”, “Quando usare i farmaci” e “Quali farmaci sono usati” .

Come è spigato in altre sezioni del sito, per ottenere un effettivo controllo del peso corporeo è necessario utilizzare le varie terapie (dietologica, comportamentale, farmacologia e chirurgica) in modo integrato. Ciò è dovuto al fatto che ognuna di esse, se presa singolarmente, non permette un adeguato controllo del peso corporeo nel lungo periodo.

La fendimetrazina, con orlistat, è l'unico farmaco registrato per il controllo ponderale attualmente presente in Italia ed è l'unico, di fatto, che abbia un'azione centrale.

Il meccanismo d'azione dei farmaci della classe delle fenilalchilamine (che comprende oltre alla fendimetrazina anche fentermina e dietilpropione) è di ridurre il senso di fame attraverso l'aumento dei livelli di noradrenalina e dopamina.

In passato si pensava che questi farmaci avessero un'azione rilasciante i neurotrasmettitori dalle terminazioni nervose, mentre dati più recenti fanno pesare che la loro azione si svolga riducendo la ricaptazione di queste sostanze [1].

Probabilmente, però, la loro azione terapeutica passa anche attraverso altri meccanismi, peraltro non ancora ben chiariti.

Meccanisco d'azione della fendometrazina

Meccanismo d'azione della fendimetrazina

La fendimetrazina è prescrivibile solo come preparazione magistrale e dai soli medici specialisti in endocrinologia, scienza dell’alimentazione, diabetologia e medicina interna.

A differenza di orlistat, l’indicazione d’uso è limitata ai soli soggetti obesi, per un periodo continuativo massimo di tre mesi.

I farmaci della classe della fendimetrazina sono registrati per un periodo così breve perchè, in passato, si riteneva che l'obesità fosse dovuta a cattive abitudini alimentari e che bastassero poche settimane, tipicamente 12, per cambiare queste abitudini. Così i farmaci studiati prima del 1985 sono stati testati per questo periodo di tempo [1]. La convinzione che bastino 12 settimane per modificare permanentemente le abitudini alimentari e il comportamento dei soggetti obesi è il motivo per cui vi sono, ancora oggi, terapie psicologiche di gruppo di questa durata.

Studi controllati di trattamento continuativo per lunghi periodi con la fendimetrazina non ve ne sono e ve ne sono pochi ve ne erano con altri farmaci della stessa classe [2]. Del tutto recentemente, sono stati eseguiti studi nel lungo periodo con il dietilpropione [3] e con la fentermina, in associazione con altri farmaci [4], con ottimi risultati.

L'assunzione continuativa di questi farmaci per periodi di tempo maggiori dei tre mesi è piuttosto frequente senza che vi siano stati particolari segnalazioni di eventi avversi (vedi a riguardo “Ipertensione polmonare e valvulopatia cardiaca”). Per quanto riguarda la fendimetrazina vi è la segnalazione di una cardiomiopatia dilatativa in un paziente che assumeva il farmaco da sette anni in modo continuato. Alla sospensione si è avuta una completa regressione della malattia [5].

Una importante questione da considerare è se lo schema di trattamento farmacologico debba essere continuativo o ciclico. Nei pochi studi condotti, la terapia ciclica ha fornito risultati sostanzialmente sovrapponibili a quella continuativa [6-7]. Inoltre il concetto di ciclo terapeutico può essere considerato nel lungo termine. Ad esempio negli anni successivi ad un calo ponderale soddisfacente, possono comunque intervenire delle difficoltà per il paziente nonostante l'ottimo risultato precedentemente ottenuto; in questo caso è probabilmente utile riconsiderare la possibilità di effettuare un nuovo ciclo di terapia farmacologica.

Non vi sono studi di confronto tra i vari farmaci e il semplice paragone dei risultati ottenuti nei rispettivi studi controllati può essere forviante per i diversi modelli di protocollo utilizzati. Secondo una meta-analisi di Haddock, nessun farmaco o classe di farmaci, mostrerebbe una chiara superiorità come farmaco per l'obesità [8].

Come detto, i farmaci per il controllo del peso ad azione centrale andrebbero usati come supporto alla dieta e all'attività fisica in coloro che non riescono a gestire l'alimentazione.

Negli studi controllati sui farmaci per il controllo del peso, il calo ponderale avviene soprattutto nei primi sei mesi, poi si assiste a una stabilizzazione del peso e, alla sospensione, vi è un recupero ponderale.

Ciò non deve essere considerato come un fallimento terapeutico in quanto i cali ponderali sono contrastati da potenti risposte biologiche di compensazione [9]. D'alta parte meccanismi biologici che contrastano l'azione di farmaci sono noti per molte medicine, ne sono un esempio i farmaci antipertensivi la cui azione raggiunge un plateau perché contrasta da risposte compensatorie dell'organismo [1].

Il recupero ponderale, poi, è una costante di tutti i cali ponderali a prescindere da come siano stati conseguiti (vedi a riguardo la sezione “Mantenimento del peso”).

Pretendere che i farmaci per il trattamento dell'obesità possano far mantenere il calo ponderale raggiunto una volta sospesi è irrazionale: sarebbe come pretendere che un farmaco antipertensivo mantenga la pressione bassa una volta interrotto o un farmaco antidiabetico abbassi permanentemente la glicemia se preso per un periodo di tempo soltanto o che un antidolorifico faccia passare definitivamente il mal di testa.

Come in tutte le patologie croniche anche per l’obesità non esiste alcun farmaco che permetta di guarire dalla malattia.

D’altra parte l’uso di farmaci che permettano un miglior controllo delle affezioni croniche, come il diabete e l’ipertensione arteriosa, è unanimemente accettato. Analogamente, anche nell’obesità, è ragionevole ipotizzare l’impiego di adeguate terapie farmacologiche per lunghi periodi di tempo laddove sia possibile e necessario.

Bray e Greenway affermano che occorra cambiare questi atteggiamenti e pregiudizi prima che la terapia dell'obesità possa essere completamente accettata [1].



Data ultimo aggiornamento: 15 apr 2011 | webmaster@fendimetrazina.info

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